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USO E MANUTENZIONE

Precauzioni ad uso generale per una cura ottimale della tua Cucina Ala.


• ASCIUGARE SUBITO LE SUPERFICI E LE BORDATURE dopo l’uso. Soprattutto nel caso di mobili
adiacenti ad elettrodomestici onde evitare che si creino eccessi di calore, gocce d’acqua e vapore tipo:
- Piano cottura, che quando in funzione può causare vapore sui pensili adiacenti;
- Forno, che quando è in funzione e si apre emana vapore;
- Lavastoviglie, che quando aperta a fine lavaggio emana vapore;
- Cappa, in prossimità della quale può formarsi della condensa.
• EVITARE eccessi di calore e umidità su bordi, giunzioni e superfici piane.
• NON SOTTOPORRE LE SUPERFICI (di top e lavelli in particolare) al contatto diretto con fonti di calore
elevato (pentole, caffettiere, ferri da stiro, ecc.), tantomeno ad URTI o al contatto con oggetti appuntiti
(es. coltelli, forbici ecc.) o contundenti (utensili, bottiglie, pentole, ecc.).
• PROTEGGERE I MOBILI DALLA LUCE DIRETTA DEL SOLE: NON ESPORRE in modo diretto e pro-
lungato le superfici alla luce del sole (ad es. proteggerle usando tende). Un arredo cucina esposto in
modo diverso alle radiazioni del sole può virare di tonalità in modo non uniforme.
• NON LASCIARE mai cibi a contatto diretto su mensole/top.
• EVITARE LO SVERSAMENTO ECCESSIVO DI LIQUIDI che potrebbero penetrare all’interno dei mobili
e danneggiare i materiali non resistenti a questo tipo di sollecitazioni. L’acqua ed in generale i liquidi stagnanti, tendono a dilatare le parti in le-gno e/o i pannelli utilizzati.Rimuovere i liquidi caduti accidentalmente sugli elementi della cucina.

• NON UTILIZZARE ACIDI O BASI FORTI osservare i consigli d’uso dove è assolutamente vietato l’utilizzo

di alcuni Acidi e/o Basi Forti. In generale rimuovere immediatamente se cadono accidentalmente sugli elementi.

• NON SOVRACCARICARE CON PESI ECCESSIVI non sedersi sui top o sui tavoli, non appoggiare scale o attrezzi da lavoro, non salire sul piani per raggiungere elementi posizionati in alto. Rispettare le prescrizioni di carico massimo utilizzabile.

• EVITARE USO DI PULITORI A VAPORE i pulitori a vapore emettono vapore ad altra pressione. Il vapore può far rigonfiare gli elementi della cucina.

• CONDIZIONI DELL'AMBIENTE la cucina è costituita prevalentemente da parti in legno o derivati. Temperatura e umidità fuori dai limiti stabiliti possono danneggiare i vari elementi.

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Prodotti da evitare per la pulizia di tutte le superfici: inchiostro, solventi e derivati, trielina, cere o prodotti ceranti, sgrassatori, detersivi aggressivi, anticalcare, concentrato (es. Viakal), acetone, acidi in generale, alcool, ammoniaca, anticalcare, candeggina, detergenti contenenti cloro, diluenti per vernici, disincrostanti.

Uso e Manutenzione:

Sedie e sgabelli:

Per una buona conservazione nel tempo, occorre ricordare che non tutte le sedie non sono adatte ad un uso esterno, che vanno utilizzate sempre con le quattro gambe appoggiate sul pavimento e senza mai sedersi sulla spalliera. Si consiglia l’utilizzo di guarnizioni in feltro o gomma nei piedi delle gambe delle sedie. Nel caso di sedie in legno, ricordate che nel corso del tempo il legno subisce naturali variazioni di colore. Per ritardare questo processo evitare semplicemente di esporre le sedie ai raggi diretti del sole.
Nel caso di sedie in legno usare per la pulizia a fondo panno con aggiunta di detersivo neutro (20% massimo). Evitare assolutamente l’uso di Acetone,Trielina, Ammoniaca.

Guide e cassetti:

Evitare di sovraccaricare i cassetti. Evitare in posizione aperta, di forzare o caricare eccessivamente il cassetto sulla parte più esterna. Evitare inoltre di chiudere violentemente il cassetto.Non forzare il sistema di rallentamento delle guide cassetto.

 

Zoccoli e Telai Alluminio:

L’alluminio, sia quello verniciato che quello anodizzato, non da problemi di manutenzione. Fate comunque sempre attenzione agli abrasivi e a prodotti chimici che possono opacizzare la superficie. Non utilizzate per la pulizia materiali abrasivi tipo pagliette in acciaio o prodotti contenenti creme abrasive o detersivi in polvere.Per gli zoccoli in impiallacciato, evitate di urtare con oggetti duri gli zoccoli (spazzoloni o scope). Evitateristagni di acqua in adiacenza dello zoccolo (ad esempio dopo la pulizia del pavimento). Evitate di mettere a contatto prodotti per la pulizia dei pavimenti che potrebbero danneggiare lo stesso. (come Candeggina o altri prodotti simili abrasivi)

 

Maniglie e pomoli:

Evitare assolutamente pagliette d’acciaio, prodotti abrasivi e detergenti che potrebbero compromettere le pellicole protettive che ne garantiscono la durata. Molti prodotti commerciali nel mercato contengono “ipoclorito di sodio”. Non utilizzare questi prodotti nella pulizia degli elementi in metallo. Questi prodotti provocano ossidazione delle superfici trattate. Utilizzare per la pulizia un panno in microfibra e sapone neutro. Asciugare in maniera accurata dopo la pulizia.

 

Colonna frigorifero:

Per un corretto funzionamento, la colonna frigo necessita di un'areazione continua che viene garantita da uno speciale fondo in plastica preforato che permette al flusso d'aria di entrare da sotto la porta del mobile e di uscire dalla parte superiore; quindi non posare nulla sopra e sotto le colonne. È sconsigliato inoltre collocare il frigorifero vicino ad una fonte di calore tipo un forno, un piano cottura o un termosifone. Si consiglia di assicurare comunque tutte le colonne con un apposito piastrino di fissaggio a muro contro il pericolo di ribaltamento.

 

Cappa:

È importante utilizzare la cappa aspirante perché cattura i fumi liberandoli all'esterno; essa pero deve essere collegata ad una canna fumaria dedicata con apposito tubo; non collegare la cappa ad una canna fumaria che ospita già altri scarichi come caldaie o camini.
Il filtro antigrasso in fibra sintetica tipo "usa e getta" va cambiato ogni 3 mesi.

Il filtro antigrasso in metallo va lavato in lavastoviglie ogni 3 mesi.

 

Cerniere:

Evitare di lasciare aperte all’interno dei mobili, confezioni di detersivi e di altri prodotti chimici o confezioni di sale che potrebbero causare ossidazione nel tempo. Al fine di non danneggiare il meccanismo è necessario non caricarlo e forzarlo applicando pesi. Nel caso di utilizzo di cerniere con meccanismo di rallentamento evitate di forzare nella chiusura l’anta. Questo potrebbe provocare la rottura della cerniera stessa.È possibile regolare le cerniere in caso di disallineamento delle antine con l'uso: le tre frecce della figura indicano come è possibile eseguire la regolazione in altezza, in larghezza ed in profondità dell'anta. Agendo sulla stessa vite che permette la regolazione in profondità, e anche possibile rimuovere completamente l'anta del mobile.

Attaccaglia pensile - reggipiano

Il pensile è agganciato alla barra attaccapensile per mezzo di attaccaglie che consentono al pensile una regolazione in altezza e in profondità per mezzo di apposite viti poste sotto uno sportellino di plastica.
I dispositivi reggi ripiano permettono un fissaggio sicuro degli stessi all'interno del vano mobile contro possibili ribaltamenti.
Grazie ad una serie di fori praticati sul fianco del mobile è possibile collocare il ripiano all'altezza desiderata.

 

Piano di lavoro

Controllare che lungo il perimetro dei fori per gli elettrodomestici ad incasso o per i lavelli sia applicata correttamente la guaina di protezione in dotazione con l'elettrodomestico o lavello.
Controllare che sia applicato del silicone nelle giunzioni dei top prima di effettuare l'accostamento.
Controllare che l'alzatina sia montata ben aderente al muro e al piano e siliconata se necessario.

 

Piedini e zoccoli

Per consentire di operare al di sotto dei mobili, lo zoccolo della cucina e agganciato ai piedini tramite dei ganci di plastica a sganciamento rapido per cui e sufficiente tirare o spingere lo zoccolo sui piedini; tali ganci possono essere posizionati in corrispondenza dei piedini grazie ad una guida di scorrimento ricavata sullo zoccolo.
I piedini basi e colonne possono essere regolati in altezza per poter livellare la cucina in caso di pavimenti non perfettamente in piano.

Elettrodomestici:

piani cottura Induzione:

Il funzionamento ad induzione si contraddistingue rispetto a quello a gas per generare una condensa che la cappa non sempre riesce ad assorbire in toto (alcune tipologie di cappa possono infatti risultare troppo poco potenti rispetto ai piani cottura installati, avendo una potenza limitata o funzionando solo in modalità depurante, ovvero senza un collegamento all’esterno dell’abitazione): sostanzialmente con l’uso del piano ad induzione è la pentola ad essere scaldata, non l'aria circostante; di conseguenza quando il vapore sale si scontra con un corpo freddo che lo trasforma in goccioline. Le goccioline si aggrappano al fondo della cappa e ai profili dei mobili vicini. Proprio per questo motivo, è fondamentale:

  1. avere cura di asciugare sempre le strutture dei pensili onde evitare anomalie d’uso e manutenzione (tipo rigonfiamenti del legno o scollamenti),

  2. accendere sempre la cappa durante la preparazione dei cibi alla massima potenza, almeno 10 minuti prima la cottura, spegnendola 10 minuti dopo aver terminato

  3. utilizzare coperchi e pentole adatti al contenimento dei vapori,

  4. manutenere la cappa con regolarità così come indicato dal produttore (cambio filtri, pulizia, ecc.).

Attualmente esistono in commercio cappe che hanno funzionalità specifiche per i piani cottura ad induzione e che offrono prestazioni adeguate al contenimento del fenomeno della condensazione. Questo tipo di cappe sono da preferire ai fini della salvaguardia dei mobili cucina prossimi al piano cottura e in particolare nel caso di mobili realizzati con materiali plastici/sintetici.

Piani cottura Gas:

Le griglie i cappellotti possono essere smaltati o subire un trattamento di smaltatura effetto ghisa. Per la pulizia di entrambe queste tipologie di materiali, utilizzare una normale spugna da cucina (non il lato ruvido sulla finitura smaltata), acqua calda ed un comune detersivo per i piatti. Risciacquare e asciugare accuratamente con un panno, in modo da evitare ristagni d’acqua e macchie di calcare. Le macchie vanno tolte quando ancora fresche per evitare assorbimenti, soprattutto nel caso della ghisa. Alcuni produttori consigliano di ungere le parti smaltate, dopo essere state lavate e asciugate, con batuffolo di cotone e olio d’oliva o di vaselina, lasciandole asciugare all’aria (procedimento da effettuare alla sera dopo la pulizia delle parti, per l’utilizzo delle stesse, il giorno dopo). Così facendo, il mantenimento delle griglie e dei cappellotti perdurerà nel tempo.
Attenzione: le griglie, i cappellotti e gli altri accessori per piano cottura non vanno mai messi in lavastoviglie, in quanto sali e brillantanti macchiano, opacizzano e rovinano questi prodotti. Per lo stesso motivo non utilizzare detersivi troppo abrasivi, spazzole metalliche o pagliette.
Per informazioni specifiche sul singolo prodotto si rimanda alle istruzioni fornite dal produttore e al libretto d’uso e manutenzione fornito in dotazione con l’elettrodomestico acquistato.

Forno:

RIDURRE AL MINIMO L’APERTURA DEL FORNO quando è in funzione per evitare la fuoriuscita di
vapore caldo che potrebbe, a lungo andare, compromettere le superfici dei mobili circostanti.

Pulire il forno almeno una volta o due al mese per non arrivare a condizioni limite. Per eliminare macchie di olio o residui di bruciato è sufficiente passare una spugna morbida imbevuta di acqua tiepida e bicarbonato su tutta la superficie del forno che va preventivamente spento almeno 1 ora prima.

Seguire sempre le istruzioni fornite in dotazione dal produttore dell'eletrodomestico.

Frigo:

Il primo elemento da considerare per mantenere il frigorifero in buona salute e ridurne in consumi è la temperatura. In linea di massima, il valore di riferimento per quanto riguarda la temperatura del frigorifero è di 4 gradi centigradi, sapendo che in ogni caso il ripiano più basso – appena sopra al cassetto delle verdure – corrisponde al punto più freddo del frigorifero. La parte più alta e il cassetto delle verdure rappresentano invece le aree più calde, aggirandosi tendenzialmente tra gli 8 e i 10 gradi, temperatura perfetta per l'appunto per frutta e verdura.

Tra le attività ordinarie di manutenzione del frigorifero, ovvero tra le azioni che devono essere effettuate regolarmente nel tempo, c'è sicuramente la pulizia del vano refrigerato. Così facendo è possibile prevenire il proliferare di odori, di colonie di batteri, o ancora peggio il formarsi di muffa. Ma non è tutto qui. Pulendo regolarmente il frigorifero è possibile evitare l'ostruzione dei condotti che convogliano l'acqua verso il basso, o ancora, prevenire la formazione di ghiaccio sulle pareti, cosa che potrebbe provocare una riduzione delle prestazioni e un aumento dei consumi.

 

Con il passare del tempo, un frigorifero invecchia, come qualsiasi altro elettrodomestico. Se le guarnizioni vanno pulite regolarmente, ci si potrebbe trovare eccezionalmente a doverle sostituire, in caso di irrigidimenti eccessivi che pregiudichino la chiusura perfetta dello sportello.

Oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria del frigorifero, ci sono altri piccoli accorgimenti da adottare in modo da non sovraccaricare questo elettrodomestico e farlo durare di più nel tempo.
È importante, per esempio, ricordarsi di non inserire mai alimenti ancora caldi nello scomparto refrigerato, così da non raddoppiare il lavoro dell'elettrodomestico.
È inoltre bene stare attenti ad aprire la porta del frigo il meno possibile, e a chiuderla immediatamente dopo, senza lasciarla aperta inutilmente: molto meglio quindi estrarre dal frigorifero tutto quello che ci serve per un pasto in una sola volta!
Va poi detto che il frigorifero che consuma meno è quello che non è troppo vuoto (in caso è buona norma posizionare all'interno alcune bottiglie d'acqua) né troppo pieno: un frigorifero eccessivamente riempito è infatti un elettrodomestico che non riesce a lavorare bene. In tal senso, è bene lasciare all'esterno del frigorifero eventuali cibi che non necessitano di temperature particolarmente fredde, come frutta, patate e bevande, che d'inverno possono benissimo essere posizionate fuori dal frigo, lontano dalle fonti di calore.

Lavastoviglie:

Muffe, funghi, cattivi odori. Sono solo alcune delle spiacevoli conseguenze derivanti dal malfunzionamento di una lavastoviglie. L’usura, il passare del tempo e un accumulo eccessivo di calcare potrebbero comprometterne il corretto funzionamento, ecco perché la manutenzione periodica della lavastoviglie è diventata un'attività fondamentale per il mantenimento  di uno degli elettrodomestici da cucina più diffuso e usato dagli italiani. 

Basta una serie di piccole, ma utili, procedure per garantire lunga vita e ottimizzare le prestazioni dell’elettrodomestico: in generale è richiesta poca manutenzione e nella maggior parte dei casi si tratta di interventi abbastanza semplici e facili da eseguire, l’importante è che vengano fatti con costanza. 

La lavastoviglie appartiene alla lunga schiera di elettrodomestici smart che popolano le nostre case, caratteristica che però non li rende esenti da una serie di accorgimenti e procedure necessarie a prevenire alcuni dei problemi più diffusi. 

Occhio ai componenti più esposti a danni ad alcuni elementi fondamentali come il filtro, le guarnizioni ed i tubi di scarico, ma fate molta attenzione anche alla pulizia delle pareti interne ed esterne. Vediamo come.

  • Per prendersi cura della superficie esterna basta passare un panno morbido inumidito. In presenza di macchie particolarmente ostinate è possibile aggiungere anche un po' di detergente delicato o detersivo per i piatti.

  • Pulite le guarnizioni dello sportello con una spugna bagnata e alla fine asciugate bene con un panno morbido.

  • Pulizia profonda del filtro almeno una volta al mese: prima di procedere chiudete il rubinetto dell'acqua a cui è collegato, solo dopo potrete estrarlo e sciacquarlo con molta cura sotto l'acqua corrente, magari con l’aiuto di una spazzola a setole dure per eliminare eventuali residui di cibo e di calcare. 

  • Lo stesso vale per gli irroratori, i bracci che durante il lavaggio spruzzano acqua dagli ugelli; in genere sono rimovibili e lavabili, ma se ostruiti meglio sturare i fori con l'aiuto di un oggetto appuntito. Alla fine riposizionate tutto correttamente. 

  • Verificate il livello del sale nell’apposita vaschetta e assicuratevi che ce ne sia a sufficienza. Il sale ha infatti un potere purificante e serve a ripulire l'addolcitore, il dispositivo che consente di smaltire il calcare dell'acqua di lavaggio, che altrimenti si depositerebbe su piatti e bicchieri. Anche il brillantante serve a prevenire il calcare, ma a volte è già contenuto nel detersivo.

  • Avviate un ciclo di pulizia automatica una volta ogni due mesi: in genere le temperature utilizzate sono molto elevate, quindi ideali per uccidere batteri e pulire a fondo la vasca. 

  • Accertatevi che nei tubi non ci siano tracce di fanghiglia o ruggine se si tratta di una lavastoviglie rimasta ferma per molto tempo. In questi casi è bene inoltre staccare il tubo flessibile di ingresso, far scorrere l'acqua fino a che non sarà limpida e fare due cicli di lavaggio a vuoto.

Microonde:

Il forno a microonde è un elettrodomestico impiegato in cucina che riscalda e cuoce il cibo grazie all'effetto riscaldante ottenuto dall'interazione con la materia di campi elettromagnetici emessi nello spettro delle microonde.Il forno a microonde cuoce i cibi tramite un principio completamente diverso rispetto ad altre tecniche. Nello specifico, all’interno del microonde viene generato un campo elettromagnetico che agisce direttamente sulle molecole d'acqua e di grasso negli alimenti , mentre nei forni tradizionali il riscaldamento avviene per trasmissione di calore (dall’aria circostante, da una teglia o da un grill).

Contenitori adatti al microonde e materiali da non usare:

E’ estremamente importante fare uso solo di contenitori adatti alla cottura in microonde , sia per ottenere una preparazione migliore, che per evitare rischi per la salute o danni all’apparecchio.

Tutti i contenitori e i materiali esplicitamente etichettati come adatti alla cottura in microonde sono sicuri. Ciò vale anche per i contenitori in plastica e per le pellicole trasparenti (si consiglia sempre di leggere le indicazioni del produttore e comprare quelle adatte alla cottura). I materiali migliori in genere sono il vetro termoresistente , la ceramica , il pyrex e la carta da forno . Nel caso di piatti e contenitori in ceramica o porcellana è fondamentale che non abbiano decorazioni in oro, argento o altri metalli.

Quali sono i materiali da non mettere nel microonde?

  • Tutti i metalli , anche se presenti in quantità minime. Possono danneggiare l’apparecchio, ridurne l’efficienza sul lungo termine e rallentare la cottura.

  • I contenitori e le pellicole di plastica che non sono contrassegnati come adatti all’uso in microonde . Scaldandosi a contatto con gli alimenti potrebbero emettere sostanze tossiche.

  • Contenitori in vetro sottile , che possono scoppiare quando il cibo al loro interno si scalda.

  • Elementi in legno, bambù o vimini che potrebbero bruciare e rilasciare composti nocivi.

Perfino nelle cucine professionali , nonostante la preparazione dei cuochi, può facilmente capitare qualche svista, quindi è importante fare sempre attenzione ai materiali dei contenitori, ma anche ai pochi alimenti che non andrebbero cotti nel microonde.

Tenendo conto di questi semplici accorgimenti ed evitando impieghi scorretti è possibile usare il microonde in totale sicurezza e senza alcun rischio per la salute.

Per la pulizia:

Spegnere il forno e togliere la spina di alimentazione dalla presa a muro prima di pulire. ​Mantenere l’interno del forno pulito. Quando schizzi di cibo o liquidi versati aderiscono alle pareti del forno, pulire

con un panno umido. Può essere usato un detergente delicato se il forno è sporco. Evitare l’uso di spray

e altri detergenti aggressivi perché potrebbero macchiare strisciare o opacizzare la superficie della porta.

Le superfici esterne devono essere pulite con un panno umido. Per evitare di danneggiare le parti
operative all’interno del forno, evitare che l’acqua penetri nelle aperture di ventilazione.
​Pulire la porta e la finestra su entrambi i lati, le guarnizioni della porta e le parti adiacenti frequentemente con un panno umido per rimuovere eventuali cadute o schizzi. Non utilizzare detergenti abrasivi. Non permettere che il pannello di controllo si bagni. Pulire con un panno morbido e umido. Per lapulizia del pannello di controllo, lasciare la porta del forno aperta per evitare l’accensione involontaria del forno.

Se si accumula del vapore all’interno o intorno alla parete esterna della porta del forno, pulire con
un panno morbido. Questo può accadere quando il forno è in funzione in condizioni di elevata
umidità. Talvolta è necessario rimuovere il vassoio di vetro per la pulizia. Lavare il vassoio in acqua
saponata calda o in lavastoviglie.

Fare comunque sempre riferimento scrupolosamente a quanto prescritto dalle case

costruttrici nei manuali in dotazione. Le ditte produttrici di elettrodomestici forniscono

garanzia e assistenza per i loro prodotti, perciò ogni richiesta di intervento va inoltrata direttamente ad esse come indicato nei suddetti manuali.​

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Classe energetica elettrodomestici: cos’è

Di classi energetiche si parla ormai da anni: si tratta, di fatto, di una suddivisione semplificata dei valori dei consumi energetici dei vari apparecchi elettrici presenti in tutte le case. La classe energetica degli elettrodomestici è definita da precise norme dell'Unione Europea, sulla base di una scala che parte dalla classe energetica più efficiente A (che indica degli elettrodomestici con dei consumi ridotti) e arriva alla classe energetica G, l’ultima e la meno efficiente (con dei consumi estremamente alti). A partire dal 2021 sono scomparse le classi energetiche degli elettrodomestici A+++, la A++ e la A+, con una semplificazione generale dell’etichetta energetica apposta sui dispositivi in vendita - approfondiremo più sotto questa piccola rivoluzione. 
L'etichetta energetica dei vari apparecchi è caratterizzata da frecce di lunghezza crescente e di colore diverso: la freccia più corta e di colore verde indica la classe più alta, quella più lunga e rossa esprime invece la classe più bassa.  

A determinare la classe degli elettrodomestici è il consumo annuo espresso in kWh (chilowattora). Per ogni tipo di dispositivo, infatti, sono definite delle fasce specifiche. I consumi delle lavatrici, per esempio, non possono essere regolamentati dalle stesse regole stilate per i consumi dei frigoriferi.

Ovviamente, il consumo annuo calcolato per definire la classe energetica degli elettrodomestici è prettamente teorico e non corrisponde necessariamente a quello che è il loro consumo effettivo. A definire la quantità reale di energia che un dispositivo consuma, infatti, sono dei fattori che non si possono prevedere in sede di laboratorio, come: le ore effettive di utilizzo, le condizioni di installazione, le modalità di utilizzo, la manutenzione e via dicendo. I consumi relativi delle varie classi energetiche degli elettrodomestici vanno, quindi, presi in considerazione come valori di riferimento variabili e non fissi.

La prima direttiva riguardante le classi energetiche degli elettrodomestici risale al 1994; è però nel 1998 che viene introdotto l'obbligo, per tutti i rivenditori, di mostrare in modo chiaro ed evidente l'etichetta energetica di ogni singolo elettrodomestico in vendita. Negli anni, grazie all'ottimizzazione progressiva degli elettrodomestici, sono state introdotte nuove classi energetiche, andando a sostituire e adeguare quelle meno recenti. Nel 2010 per esempio fu introdotta la classe A+++ e la tendenza sembrava quella di non mostrare sulle etichette le classi inferiori alla D (e quindi dalla classe energetica E in poi), ma molto dipendeva dal tipo di elettrodomestico. Nel caso delle lampadine, ad esempio, l’etichetta mostrava una scala da A++ a E (perché la classe A+++ per questa categoria all’epoca non esisteva ancora), mentre la maggior parte degli elettrodomestici mostravano una scala da A+++ a D.

 

 

 

Alla fine del loro utilizzo non disperdere i mobili o elettrodomestici nell’ambiente, ma contattare un’azienda di smaltimento rifiuti solidi urbani per il loro trasporto in discarica o recupero.

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Simbolo verde del riciclo
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